#Recensione: Via dalla pazza folla di Thomas Hardy #1 collaborazione Garzanti






Titolo:Via dalla pazza folla
Autore:Thomas Hardy
Casa editrice:Garzanti
Collana: Garzanti grandi libri
Genere: classico
Pagine:444
Uscito il 17 settembre 2015


Sinossi:

Il romanzo da cui è tratto il film del 2015 diretto da Thomas Vinterberg con Carey Mulligan e Matthias Schoenaerts.
Hardy è un meraviglioso creatore di figure femminili, e Batsceba, la protagonista di «Via dalla pazza folla», è la prima e la più incantevole di esse. Irrequieta e indipendente, intelligente e svagata al tempo stesso, crede di raggiungere una completa autonomia quando eredita un magnifico podere e un’antica casa signorile. Ma la bella forestiera finisce col trovarsi contesa fra tre pretendenti: lo sfortunato, ma forte e sereno Oak, suo lavorante e fattore; il ricco fittavolo Boldwood, grave e austero; lo spregiudicato sergente Troy. È quest’ultimo ad avere la meglio sulle prime, ma alla fine sarà Oak con la sua cieca e malcompresa devozione a salvare le sorti della padrona e del piccolo mondo bucolico di Weatherbury dai rovesci della sorte. Affascinante ballata rurale e primo grande romanzo di Hardy, «Via dalla pazza folla» (1874) è insieme il punto di passaggio fra la maniera idillica degli esordi e la visione tragica della maturità.


Recensione:


Ringrazio la Garzanti per l’opportunità e Marianna per avermi inviato una copia di questo libro.
Ho voluto leggere questo classico dell’epoca vittoriana in quanto è uscita da poco una nuova versione cinematografica di quest’opera e giustamente prima di vedere il film volevo leggere il libro.

Thomas Hardy è uno scrittore che non avevo ancora affrontato ed essendo un uomo che metteva come protagonista del suo romanzo una donna, volevo vedere come se la cavava, ero anche consapevole che  sarebbe stata una lettura piacevole e appassionante come sono la maggior parte dei classici che avevo affrontato in precedenza.

Come molti suoi colleghi dell’epoca Hardy inizia a scrivere delle poesie e in un secondo momento affronta la narrativa ,” Via dalla pazza folla” questa la traduzione dall’inglese di “Far from the Madding Crowd”, è uno dei suoi più grandi romanzi.

Come è ben noto, lo scrittore pubblica il libro a puntate e in maniera anonima sul Cornhill Magazine ed ebbe subito un ottimo successo, questo secondo me è un punto in più a suo favore perché in ogni capitolo accade qualcosa che tiene alta la tensione del lettore.

La protagonista è Batsceba,  una donna moderna per l’epoca, spavalda, determinata, indipendente, ribelle e testarda, convinta che in un mondo di soli uomini anche le donne possano trovare il loro spazio.

Ecco un esempio di come veniva descritta nel romanzo.

E non sposata. Oh che mondo!”
“E sa suonare il pianoforte, dicono. Sa suonare così amabilmente che può trasformare la melodia di un inno di chiesa nella canzone più allegra e libidinosa che un uomo possa desiderare.”





E’ sorprendente come un uomo possa descrivere così a fondo e così intensamente una donna, entrando nel profondo cogliendo tutte le colorazioni del suo carattere e dei suoi sentimenti.

In contrapposizione a lei ci sono tre figure maschili nel libro: Gabriele Oak, il ricco fittavolo Boldwood e il sergente Troy.

Oak prima fittavolo e vicino di Batsceba e poi suo fattore e instancabile aiutante è un uomo d’altri tempi che seppur dopo essere stato rifiutato dalla donna, rimane al suo fianco paziente nella speranza che un giorno lei si renda conto di amarlo.

Anche se è un personaggio gentile e modesto non risparmia di esprimere la sua opinione negativa,anche molto forte e dura, nei confronti di alcuni atteggiamenti e azioni che compie Batsceba.

“Era giunto a quell’epoca, al periodo della vita nel quale <<giovane>> cessa di essere il prefisso di un uomo quando se ne parla. Era nel periodo più brillante dello sviluppo maschile, perché il suo intelletto e le sue emozioni erano nettamente disgiunti;aveva passato il periodo durante il quale l’influenza giovanile li mescola indiscriminatamente in una caratterista impulsività, e non era ancora arrivati alla fase in cui si riuniscono nuovamente col carattere di pregiudizi, sotto l’influenza di moglie e famiglia. Per dirla corta, aveva ventott’anni ed era scapolo.”

Il sig. Boldwood,invece, è più vecchio della protagonista, all’inizio si presenta come una persona diffidente e intimorita da questa figura femminile così sicura di sé, sicuramente molto diversa dalle donne che aveva incontrato in passato.

Con il passare del tempo, invece, il suo atteggiamento cambia e  apprezza molto Batsceba e la rivaluta fino anche a chiederla in moglie ma viene rifiutato, per lei nascerà una vera e propria ossessione.

Infine il sergente Troy, più libertino e farfallone degli altri due, un personaggio  più spregiudicato e arrogante che con “il fascino della divisa” seduce e attrae Batsceba.








Nonostante la nostra protagonista sembra e sia una femminista convinta e all’avanguardia, si lascia trasportare dai sentimenti e forse confonde un’infatuazione per amore, scegliendo di sposare proprio il suo terzo pretendente, pentendosene poco tempo dopo.

"Dato che l’amore è un usuario straordinariamente esigente (un senso di esorbitante profitto, spiritualmente con lo scambio di cuori, essendo alla radice di ogni passione pura,) (…..)”






Hardy crede al destino e all’influenza che esso ha sulla vita delle persone, in questo romanzo lo possiamo vedere in maniera evidente.

Un libro che è come un cerchio che parte da un inizio e che dopo varie peripezie torna esattamente dove era partito.

Thomas Hardy adora usare le parole, ha una scrittura fluida e di facile comprensione sebbene sia un testo del ‘800 che può sembrare arduo, invece, il lettore si appassiona alla storia e alle avventure di Batsceba.

Un romanzo da leggere, un classico intramontabile!


Valutazione





Brevi cenni  biografici su Thomas Hardy

Thomas Hardy (1840-1928) scrittore e poeta inglese, dopo gli studi di architettura esordì come narratore con «Sotto l’albero del verde bosco» (1872). Tra i suoi romanzi: «Via dalla pazza folla» (1874); «Tess dei d’Urbevilles» (1891); «Jude l’oscuro» (1896).



Buone letture!



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