#Recensione: Una brava ragazza di Mary Kubica

Oggi vi parlo di un questo romanzo uscito a gennaio 2015 che mi aveva colpito molto e che ho deciso di acquistare.
E’ un thriller suspence, un altro genere che amo leggere e che mi incuriosisce sempre moltissimo.
La copertina non mi fa impazzire, ma la trama ha tutti gli ingredienti necessari per attrarre il lettore.


Titolo: Una brava ragazza
Autore: Mary Kubica
Pagine : 315
Casa editrice: Newton Compton Editori
Genere: Gialli, Thriller
Prezzo cartaceo: 9,90
Prezzo ebook:4,99

Sinossi:
Mia Dennett è figlia di un importante giudice di Chicago, ma ha scelto di condurre una vita semplice, lontana dai quartieri alti e dalla mondanità in cui è cresciuta. Una sera come tante, entra in un bar per incontrare il suo ragazzo ma, all'ennesima buca di lui, Mia si lascia sedurre da un enigmatico sconosciuto dai modi gentili. Colin Thatcher - questo il vero nome del suo affascinante nuovo amico - sembra il tipo ideale con cui concedersi l'avventura di una notte. Peccato che si rivelerà il peggior errore della sua vita: Colin infatti è stato assoldato per rapirla. Ma quando Thatcher, invece di consegnare l'ostaggio, decide di tenere Mia con sé e di nasconderla in un remoto capanno del Minnesota, il piano prende una piega del tutto inaspettata. A Chicago, intanto, la madre di Mia e il detective Gabe Hoffman, incaricato delle indagini, sono disposti a tutto pur di ritrovare la ragazza, ma nessuno può prevedere le conseguenze che un evento tanto traumatico può avere su una famiglia apparentemente perfetta...




Recensione:

Il libro viene raccontata da tre punti di vista differenti: Eve, Gabe e Colin.
Iniziamo da Eve la madre di Mia, una donna che dall’Inghilterra si è trasferita per amore a vivere in America, sembra essere almeno all’inizio, un po’ fredda, rigida e molto impostata. Quando la figlia scompare non crede che le sia successo qualcosa di grave, anzi pensa che lei lo abbia fatto di proposito,  anche per il fatto che nell’ultimo periodo le due donne non hanno avuto un rapporto molto stretto.
Poi c’è Gabe Hoffiman che è l’ispettore preposto alle indagini, è un semplice funzionario pubblico che si deve scontrare con il potere e l’arroganza del padre di Mia che non lo ritiene all’altezza dell’incarico. Gabe, dal canto suo, deve riuscire a trovare la ragazza a tutti i costi, sia per se stesso che per il suo lavoro.
Infine c’è Colin il ragazzo che tiene in ostaggio Mia, viene incaricato da una terza persona di rapire la giovane. La sua vita non è stata facile, tra mille difficoltà economiche deve anche fronteggiare la malattia della madre. Colin, invece di consegnare la ragazza come gli era stato detto e di continuare la sua vita,  decide di tenere con sé Mia, all’inizio non sa nemmeno lui perché ma poi a poco a poco lo scoprirà.

Un romanzo che non ti aspetti, che ti prende dalle prime pagine e che non riesci a smettere di leggere.
Sono sicura che anche a chi non piace questo genere, questo libro riuscirà a coinvolgere qualsiasi lettore.
Partiamo col dire che la famiglia Dennet è apparentemente perfetta, ma si scoprirà che è solamente un involucro che si sgretolerà in fretta.
Eve è una donna fragile che soffre molto per la scomparsa della figlia, nei primi capitoli non sembrava le importasse molto della figlia  poi invece  capiamo che non è così anzi è molto in ansia per Mia.
Anche se negli ultimi anni le due donne si sono allontanate, questo non significa che la madre non le volesse bene.
James Dennet, il padre di Mia, è  un integerrimo giudice, una persona che si rivela arida di sentimenti e interessato solo a mantenere il buon nome della famiglia e  la facciata della “bella famiglia felice”.
Grace, la sorella di Mia, molto simile al padre, interessata alla carriera, non sembra essere dispiaciuta per il rapimento, anche se nella narrazione è un personaggio molto marginale.
Mia, la protagonista, è una ragazza che ama disegnare e che insegna in una scuola disagiata che ha subito per molto tempo le angherie del padre e che a diciotto anni decide di andare a vivere da sola  e provare a fare quello che le piace, oltre che seguire i suoi ideali.

Che dire un libro che consiglio in quanto è  ricco di colpi di scena, molto scorrevole e che ti coinvolge subito nella storia quando lo si inizia non si può nemmeno immaginare quello che succederà alla fine.
I vari capitoli sono narrati, come dicevo prima, da tre persone diverse ma oltre a questo la storia è suddivisa in prima del rapimento e nel dopo.
Questo ad alcuni lettori ha creato confusione, invece, io l’ho trovata una scelta azzeccata perché ti fa entrare ancora di più nella storia.

Credo che come ogni buon thriller che si rispetta deve avere una buona dose di suspence, deve lasciare che il lettore pensi e ripensi a chi abbia rapito Mia, se lei si riprenderà mai dall’accaduto,cosa sarà successo al rapitore, se la famiglia Dennet resterà unita oppure no.
Queste però, devono rimangono solo domande perché le risposte arriveranno solamente nell’ultima pagina.
Per essere un romanzo d’esordio è veramente un gioiellino, da leggere.
Terrò d’occhio questa nuova scrittrice!



A presto Mary!

Buone letture!

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